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9 February

Life bites!

Eccomi qui, dopo circa un anno di inattività sul blog sono pronto a tornare… o almeno ci provo!

All’alba di febbraio 2018 credo sia arrivato il momento di fare un riassunto dei momenti clou della stagione 17/18, ma questa volta in chiave diversa.

Un percorso cominciato a Levi e concluso a Shladming, passando per Val d’Isere, Zagabria e Kitbuehel, alternando gare di Coppa del Mondo con Coppa Europa, FIS e Campionati Italiani. Insomma, chi più ne ha più ne metta, ma questo è anche il bello del mio lavoro.

Sarò breve e diretto, farò una cronaca delle piste più belle e di quelle più temute:

  • Levi: sulle nevi Lapponi ho sempre qualche difficoltà a sciare, il terreno è umido e mosso ma il paesaggio farebbe invidia a chiunque. La cosa più desiderata: la renna che quest’anno ha vinto Neureuther!
  • Val d’Isere: lo ammetto, ho un debole per questa pista. Qui ho fatto l’esordio in CdM nel 2015, e nel 2016 ho fatto il miglior risultato 13°. Quest’anno tra neve, nebbia e altro purtroppo non sono riuscito a qualificarmi. Il ricordo più vivido: il mio sedere blu in partenza!

  • Kronplatz: Uno dei paralleli di Coppa Europa più belli che ci siano. Mi piace essere fianco a fianco con lo sfidante, questo mi porta a dare ancora di più ed è una gara diversa dal solito, un tracciato filante in cui bisogna spingere ad ogni curva, un misto tra uno slalom e un gigante. Direi che posso ritenermi felice del mio 5 posto. La cosa più scenografica: i fuochi quando si salta lo striscione a metà pista!
  • Val di Fassa: sempre CE e sempre SL, adoro questa pista, la sento sotto i piedi e mi piacciono i movimenti del terreno. La neve è sempre dura e mi permette di deformare lo sci e massimizzare la velocità in uscita di curva. La cosa che mi porto a casa: un secondo posto che mi dà fiducia!
  • Madonna di Campiglio: è la night race italiana per eccellenza. Appena prima delle vacanze di Natale turisti e amanti dello sci si riuniscono in questo stadio per celebrare i veri campioni e per festeggiare con giusto qualche birra a fine gara. Un muro in contropendenza, non dei più facili, con tracciati sempre sfidanti e pista barrata. La parola d’ordine: “inclinarsi”.

  • Adelboden: una pista, un muro. Barrata e con il 60% di pendenza, solo per i più temerari. A suon di ginocchia sballonzolate a destra e sinistra sono riuscito ad arrivare in fondo ma con un po’ di fatica. La cosa più bella: lo stomaco che ti salta come se fossi sulle montagne russe all’ingresso dell’ultimo muro!
  • Kitzbuehel: l’Austria si sà, è il tempio dello sci, e qui sono finalmente riuscito a conquistarmi il 22° posto. Sotto la neve e con la fame agonistica ho interpretato bene il tracciato angolato e il pendio particolare. La cosa più stilosa: le mie nuove racchette rosa ahaha!

  • Shladming: IL TEMPIO DELLO SLALOM! Non saprei descrivere questa gara, forse direi la più sentita e la più emozionante. Pendenza ottimale, neve ghiacciata e tracciato divertente. La cosa più emozionante: 50.000 tifosi che urlano e suonano trombette anche quando scendo io (e non solo Hirscher).

Per concludere, quest’anno abbiamo trovato spesso delle piste bucate per chi come me ha numeri alti intorno al 40. Le qualifiche sono difficili da centrare ma da dietro abbiamo fame e ci stiamo provando. Cerco sempre di dare il massimo ma mi aspetto di più da me stesso. Lavorerò ancora di più per migliorare e per raggiungere gli obiettivi che mi sono posto.

La stagione non è ancora finita e ho ancora tanto da dimostrare!!

Stay Tuned,

Tommy

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TommySa Dicembre 17, 2015
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